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Online o in negozio: dove si vende l’usato oggi?

Venerdì 25 Luglio 2025

Internet mette davvero a rischio il futuro dei negozi dell’usato? È questo il tema caldo che sta animando il dibattito commerciale degli ultimi anni. L'esplosione delle vendite online, favorita da piattaforme di vendita usato sempre più semplici e intuitive come Ebay o Subito.it, ha coinvolto un pubblico crescente, superando persino la storica diffidenza dei consumatori meno giovani nei confronti dell’e-commerce. Tuttavia, non è corretto vedere online e offline come realtà in competizione nell’ambito del secondhand: si tratta piuttosto di due mondi indissolubilmente intrecciati, al servizio non solo dei privati ma anche degli operatori dell’usato.

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Vendita online: caratteristiche e modalità


L’online offre vantaggi innegabili, apprezzati e sfruttati anche dai professionisti, che lo utilizzano come vetrina strategica per promuovere prodotti disponibili anche in negozio fisico:

  • Disponibilità senza limiti di giorni o orari;
  • Facilità e comodità di utilizzo da casa tramite smartphone;
  • Visibilità estesa in tutta Italia e anche all’estero.

Tuttavia l’online, se preso singolarmente, pone dei limiti:

  • Non tutti gli acquirenti sono inclini a scegliere internet per le proprie decisioni d’acquisto;
  • Il cliente non ha la possibilità di visionare fisicamente la merce prima dell’acquisto, affidandosi solo alle descrizioni offerte dal venditore;
  • Il venditore che decidesse di vendere solo online dovrebbe occuparsi personalmente di ogni aspetto della vendita: attribuire il giusto valore agli oggetti, contrattare con gli interessati, pianificare appuntamenti e spedizioni. Vendere online richiede tempo e pazienza.

Vendita in negozio dell’usato: perché è destinata a durare


La vendita nei negozi fisici dell’usato rimane cruciale grazie a caratteristiche specifiche che rispondono alle esigenze di molti consumatori:

  • Relazione diretta tra cliente e addetto alla vendita, che offre assistenza qualificata e consigli personalizzati;
  • Possibilità di interazione fisica con la merce, consentendo all’acquirente di valutare direttamente qualità e stato dei prodotti;
  • Gestione completa della vendita da parte del personale del negozio, liberando il venditore da qualsiasi incombenza pratica.

Le due modalità, online e offline, sono dunque realtà profondamente connesse, ciascuna al servizio dell'altra. Addirittura, a porre la maggior quantità degli articoli usati in vendita online è proprio quel ramo di professionisti che opera anche nel cosiddetto “offline”. La crescita simultanea di online e offline conferma che si tratta di due facce della stessa medaglia, entrambe necessarie per soddisfare le diverse esigenze dei consumatori.




I dati sull’usato online e offline


Quella tra vendita online e offline sarebbe dunque una falsa questione. Il CEO di Subito.it ha dichiarato un valore di 27 miliardi di euro generati dall’economia circolare legata all’usato in Italia. Tuttavia, come ha commentato Pietro Luppi dell’Osservatorio del Riutilizzo in un precedente articolo, la metodologia utilizzata per la raccolta di questi dati lascia perplessi, poiché si basa su proiezioni speculative fondate esclusivamente sulle dichiarazioni di consumo, che portano a volumi poco credibili.

I 100.000 addetti del riutilizzo in Italia stanno apprendendo come utilizzare le piattaforme online di vendita usato per massimizzare le proprie opportunità. Spesso, infatti, l’acquirente non interagisce con un privato cittadino, bensì con un professionista.

Dai numeri del riuso emersi dall’ottava edizione del Rapporto Nazionale sul Riutilizzo, il settore reimmette in circolazione almeno 500.000 tonnellate annue di beni. In particolare, i negozi dell’usato in conto terzi, secondo i dati elaborati dal Tavolo Tecnico di ISPRA e Rete ONU, muovono un volume d’affari di quasi 900 milioni di euro annui a fronte di circa 3.000 negozi.

Affidarsi a professionisti del riuso non significa solamente vendere senza stress. Significa avere una rete di supporto, vedere i propri oggetti in vendita in un ambiente fisico accogliente e ottenere consigli per vendere con successo il proprio usato sia offline che online. Lo dimostrano i negozi Mercatopoli, con un taglio multispecialista di fascia alta e medio alta, che nel 2024 hanno registrato un +2,5% di vendite rispetto all’anno precedente. Anche il settore baby resiste al calo delle nascite grazie ai vantaggi del vendere usato per bambini in negozio: i punti vendita BABYBAZAR hanno chiuso il 2024 con un +5% di vendite rispetto all’anno precedente e un +11% nei carichi.

Fisico e digitale: un’alleanza al servizio del cliente

Il negozio fisico si conferma dunque un punto di riferimento nella geografia sociale, non solo per la vendita di articoli usati ma anche per le relazioni che sviluppa nelle città. Sempre più spesso, i negozi dell’usato affiancano alla presenza fisica una strategia digitale mirata, utilizzando le piattaforme online come servizio aggiuntivo per i propri clienti: una vetrina accessibile ovunque, che consenta di consultare il catalogo comodamente da casa e trovare rapidamente ciò che si cerca.

Più che puntare unicamente sulla leva del prezzo, i negozi più lungimiranti, e quelli che hanno più successo, investono su prodotti qualitativamente superiori, personalizzati, e su servizi che mettono davvero il cliente al centro, integrando esperienza d'acquisto fisica e digitale in un sistema efficiente e fluido.

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