L'usato, il fascino di un settore da 24 miliardi di euro
La second hand economy non è più un settore di nicchia dell'economia italiana. Ad oggi il mercato dell'usato vale 24 miliardi di euro e rappresenta l'1,3% del Pil nazionale. Ma se questi dati sembrano rilevanti, lo è ancora di più il fatto che negli ultimi 5 anni si sia registrata una crescita del 33%. Tutte queste informazioni lanciano un messaggio molto chiaro, ossia che le persone si stanno appassionando sempre di più all'acquisto di beni di seconda mano.
Se il settore dell'usato ha portato con sé uno stigma per molto tempo, che lo penalizzava come ambito riservato alle classi meno abbienti, oggi stiamo assistendo ad un totale capovolgimento di questa tendenza. Oggi il second hand viene percepito come una soluzione ai problemi ambientali e come una scelta "alla moda".
L'impatto del second hand in Italia
Nel corso del 2019 sono stati 21 milioni gli italiani che hanno comprato o venduto oggetti usati. Stiamo parlando di un terzo della popolazione, dato che è irrimediabilmente destinato a salire anche in conseguenza degli avvenimenti storici che stanno coinvolgendo la popolazione. I dati sull'impatto della second hand economy sono stati fotografati dall'Istituto Svedese di Ricerca Ambientale - IVL, che ha condotto una ricerca (commissionata da Subito.it) con l'obiettivo di quantificare il ruolo della compravendita di usato nel nostro Paese, e dall'Osservatorio Second Hand Economy 2019 di BVA Doxa.
La regione che si è aggiudicata il primato nell'economia del riuso è stata la Lombardia, con un'incidenza di 3,1 miliardi di euro prodotti. Il secondo posto l'ha conquistato il Lazio, con 2,9 miliardi di euro, e il terzo posto è andato alla Campania, con 2,4 miliardi di euro. Dal punto di vista economico, la decisione di vendere oggetti usati si rivela particolarmente vantaggiosa.
Si stima che coloro che hanno deciso di vendere oggetti inutilizzati abbiano guadagnato una media di 1.087 euro all'anno. Ma questo non è stato il guadagno più importante, il quale si conta in termini di salute ambientale e, di conseguenza, fisica per ogni essere umano.
Un grande risparmio in denaro, un enorme risparmio in CO2
I dati emersi dalla ricerca sulla second hand economy non fanno ben sperare solo dal punto di vista economico, ma soprattutto ambientale. La produzione di oggetti nuovi comporta l'immissione nell'atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica. Utilizziamo come metro di paragone la produzione di un paio di jeans. Un singolo capo di modeste dimensioni produce ben 33,4 kg di CO2 che equivalgono al consumo annuo di una lavatrice utilizzata da una famiglia media.
La compravendita di usato ha permesso di risparmiare ben 7,25 milioni di tonnellate di CO2. Se calcoliamo che l'impatto medio di un italiano sull'ambiente è di 7,3 tonnellate di CO2 all'anno, possiamo calcolare facilmente il risparmio che ha prodotto. Per avere una percezione ancora maggiore di cosa significhi questo dato in termini di beneficio sulla salute ambientale, può essere paragonato a 7,2 milioni di voli di andata e ritorno da Roma a New York.
Oltre alla CO2, sono chiaramente altri i risparmi rilevanti come, ad esempio, quelli della plastica o dell'alluminio. Soprattutto in conseguenza del periodo pandemico avuto durante il corso del 2020, e i dati sull'esaurimento sempre più celere delle risorse della Terra, ha portato un numero crescente di persone ad abbracciare la causa ambientale come necessaria per la salvaguardia della specie. Le risorse vengono rimesse in circolo e non sfruttate e, in più, si produce valore per tutta la collettività.
I settori più espansi della second hand economy
Tra tutti i settori merceologici, il più sviluppato a livello di usato è quello dei Motori. Da solo ha permesso il risparmio di oltre 6,5 milioni di tonnellate di CO2. Ma, subito al secondo posto, si trova la vendita di oggettistica da Casa e per la Persona. Sono molti coloro che, regolarmente, decidono di liberare spazio in casa per vedere delle stanze più ordinate o fare posto ad acquisti più utili. Questa sana abitudine ha permesso di risparmiare quasi 600 mila tonnellate di CO2.
Il peso dell'online
Nel mondo odierno, il settore online è quello che sta incidendo maggiormente sulla compravendita di usato. Nel 2019 il suo peso è stato pari al 45% del totale, avendo prodotto da solo 10,5 miliardi di euro dei 24 di cui abbiamo parlato in apertura. Leotron crede molto nella potenza della vendita online e per questo motivo rende sempre più performanti gli shop online dei network di Mercatopoli e Baby Bazar. Oggi i consumatori cercano ciò di cui hanno bisogno, prima di tutto, su Internet. Ecco perché è importante esserci.
L'usato non è solo utile, ma è di moda
A contribuire all'allontanamento dell'usato dallo stigma che lo ha sempre accompagnato sono state anche le celebrity. Da Julia Roberts a Shailene Woodley, da Lily Rose Depp a Sarah Jessica Parker, le star hanno decretato di vivere in simbiosi con la natura e di amare il vintage, presentandosi sul red carpet addirittura con abiti pagati poche decine di dollari. Ma possiamo citare anche Bella Hadid che ha sfoggiato alla fashion week di New York un corsetto Vivienne Westwood datato 1993.
Il second hand interessa soprattutto giovani e giovanissimi
Tra le generazioni più interessate alla questione ambientale troviamo i Millennials. Seguiti subito dopo dalla Generazione Z che, nativa digitale, ha interesse sia a contribuire al benessere della Terra sia a risparmiare sui propri acquisti. Tuttavia, sono molto attenti a ridurre gli sprechi, nonché a incentivare l'economia circolare, anche i Baby Boomers. Stiamo parlando di quella fascia di popolazione a cavallo dei 60 anni che ha esigenza di liberarsi di ciò che è superfluo in casa ma che, al contempo, vuole farlo in modo consapevole.
Leotron ha come mission quella di creare una cultura sempre più positiva dell'usato, e per questo motivo è felice di assistere nel migliore dei modi il numero crescente di italiani che decide di vendere e acquistare usato. Il nostro obiettivo è quello di rendere smart il mercato del second hand. Affianchiamo commerciati e consumatori con le migliori tecnologie per incentivare sempre più persone ad abbracciare la second hand economy, sia per il benessere personale che per quello del pianeta.