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Giappone, improvviso boom dei negozi dell’usato

Mercoledì 12 Luglio 2023

Redazionale

Quando i giapponesi si convincono di qualcosa poi vanno avanti dritti. Il paese asiatico, tradizionalmente ostico verso il concetto di riuso a causa della credenza shintoista che dopo un lungo tempo di uso gli oggetti vengano abitati da spiritelli chiamati tsukumogami, da qualche anno a questa parte si è aperto alla seconda mano. Ma attenzione: questa apertura non è stata graduale! Migliaia di negozi sono spuntati come funghi, in pochi anni, a colmare uno spazio di mercato apertosi all’improvviso come una voragine. Gli insegnamenti della ex sacerdotessa Marie Kondo, che invita i connazionali a superare il loro tradizionale timore a disfarsi di oggetti che sono reputati vivi e a liberarsi costantemente del superfluo, hanno in tutta evidenza avuto un fortissimo effetto. E quest’ultimo si è sommato a un rafforzamento del mottainai collettivo (sensazione di pena al vedere qualcosa di valore che viene sprecato), stimolato da una crescente coscienza ambientalista. Con la potenza di una scossa tellurica, questo repentino cambiamento di mentalità rende i giapponesi avanguardia, e non più retroguardia, del riutilizzo mondiale.

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2nd street, la principale catena giapponese di negozi dell’usato, in soli tre anni, ha raddoppiato il numero di stores e il proprio fatturato, balzando soprendentemente dai poco più di 450 negozi del 2020 (420 milioni di euro di fatturato) agli 850 attuali (840 milioni di euro di fatturato). Da un giorno all’altro la caratteristica insegna bianca e rossa di 2nd street è diventata un elemento tipico del paesaggio urbano giapponese.

Treasure Factory, come 2nd street, è una catena specializzata in usato generalista. Ma a differenza del suo competitor non punta alla capillarità territoriale ma all’ampiezza dei suoi magazzini. I suoi punti vendita sono 100 in tutto e sono presenti solo nelle undici prefetture più popolate del paese. A lato degli store generalisti, Treasure Factory ha diversificato in tre brand specializzati; Trefac Sports, dove è possibile acquistare attrezzi sportivi e articoli da campeggio, Trefac Market, focalizzato su mobili e arredi, e TrefacStyle, interamente dedicato all’abbigliamento e caratterizzato da dimensioni espositive molto più piccole.




Sia 2nd street che Treasure Factory offrono beni usati di differenti fasce di prezzo. I punti vendita sono pieni di oggetti “cheap & dirty”, ma ci sono anche beni più pregiati che vengono pubblicizzati nelle loro vetrine online.

Ma il vero gigante, in termini di capillarità e diffusione, è il circuito franchising facente capo al marchio Hard Off, che gestisce ben 914 punti vendita dell’usato. Nato nel 1972 come una realtà molto piccola, negli ultimi anni sta dilagando. Oltre ai negozi generalisti Hard Off fanno parte di questo circuito anche Book Off, specializzato in libri e manga, Hobby Off (giocattoli), Mode Off (abbigliamento), Garage Off (grandi mobili ed elettrodomestici), Off House (articoli per la casa) e Liquor Off (bottiglie di vini e liquori cedute intonse da privati e rivendute a prezzi bassissimi!).

Trend di crescita di 2nd Street (2020-2023)

 

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Fonte: 2nd Street

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