Cina, l'usato offline va alle stelle
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Cina, l'usato offline va alle stelle

Mercoledì 07 Giugno 2023

Redazionale

In Cina è boom dell’usato offline. Avete letto bene: offline, non online. Vasti capannoni che espongono merci usate si moltiplicano a Pechino e nelle altre grandi città del gigante asiatico e spesso, come riferisce il sito di notizie China Daily, ad aprire questi grandi negozi sono le stesse imprese che gestiscono le piattaforme online. “Evidentemente” commenta Pietro Luppi, co-autore assieme ad Alessandro Giuliani del libro La Rivincita dell’Usato “dopo la mega-sbornia degli investimenti sul digitale i gestori delle piattaforme cominciano ad accorgersi che nel caso della seconda mano il toccato e piaciuto è più efficace di qualsiasi altra modalità. Il mercato con ogni probabilità andrà assestandosi su formule ibride dove l’online funzionerà come supporto all’attività di negozi fisici”.

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Il volume d’affari del second-hand in Cina è valutato in un trilione di yuan all’anno (centotrenta miliardi di euro), ma un report pubblicato nel 2021 da Frost & Sullivan e dall’Università di Tsinghua prevede che nel 2025 le vendite raggiungeranno un picco di 3 trilioni di yuan.




Adam Minter, autore di due noti libri sul settore mondiale della seconda mano, in un articolo pubblicato da Bloomberg afferma che l’usato in Cina sta vivendo un boom perché negli ultimi 30 anni i suoi consumi domestici sono saliti alle stelle e le case ormai traboccano di oggetti in buono stato di cui i cinesi hanno ciclicamente bisogno di disfarsi. L’altra ragione è che le nuove generazioni non hanno ereditato la diffidenza di nonni e genitori nei confronti degli oggetti di seconda mano. Il combinato congiunto di questi due fenomeni (più offerta e più domanda) spiegherebbe l’impressionante crescita che sta vivendo il settore.

Huang Bilian, gestore del magazzino fisico aperto a Pechino dalla piattaforma Dejavu, ha dichiarato a China Daily che la maggioranza dei clienti sono utenti della piattaforma online, e sono in prevalenza giovanissimi. Huang riferisce che la speranza di Dejavu è che vedendo e toccando gli oggetti usati i clienti si rendano conto della loro qualità e ricomincino a fare acquisti online. Dejavu nel 2022 ha aperto un magazzino anche nella prestigiosissima Anfu Road a Shangai, e la location si è rivelata particolarmente azzeccata, dato che i visitatori sono in media 10.000 a settimana.




In crescita anche le offerte di usato presso i mercati di piazza, dove sono sempre più frequenti le postazioni che vendono oggetti e vestiti di modernariato. Nelle postazioni ambulanti, a quanto riferisce China Daily, hanno molto successo i vestiti tradizionali usati di tipo hanfu. Un rivenditore di questo tipo di prodotto ha dichiarato al sito di notizie che la sua attività in un mercato pechinese si è trasformata da un hobby che gli permetteva solo di arrotondare a un mestiere vero e proprio, che gli consente di fatturare settimanalmente fino 8000 yuan (1000 euro).

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