Elettrodomestici secondhand: la sostenibilità che si accende
Accendere una lampada, preparare un frullato o avviare la lavatrice: ogni gesto quotidiano in casa dipende da un elettrodomestico. Questi oggetti, così indispensabili e confortevoli nella vita moderna, nascondono però un costo spesso sottovalutato: quello legato alla loro produzione, utilizzo e smaltimento. Ogni anno vengono prodotti milioni di apparecchi, mentre tonnellate di dispositivi ancora perfettamente funzionanti finiscono tra i rifiuti elettronici. In questo scenario, scegliere gli elettrodomestici usati diventa una decisione concreta di sostenibilità: dare una seconda vita a dispositivi di valore, ridurre sprechi e contribuire a un’economia più circolare in cui ogni risorsa è valorizzata.
Economia circolare e riuso: quando la tecnologia diventa sostenibile
Applicare i principi dell’economia circolare al mondo degli elettrodomestici significa superare il modello lineare “produci-usa-getta” e passare a un sistema in cui ogni fase, dalla produzione al fine vita, è progettata per durare, ripararsi, riutilizzarsi.
Una parte in espansione di questo cambiamento riguarda l’ecodesign: oggi molti apparecchi sono concepiti per essere modulari, facili da smontare, aggiornabili e riparabili. Ad esempio, componenti standardizzati permettono di sostituire solo la scheda elettronica o il motore, evitando lo scarto dell’intero apparecchio. Materiali riciclabili, assenza di sostanze tossiche, connettori compatibili: tutti elementi che favoriscono la riparabilità e l’estensione della vita utile.
Un passo decisivo verso un’economia più sostenibile nell’ambito della riparazione arriva anche dall’Unione Europea, con l’adozione della Direttiva (UE) 2024/1799. Tale norma impone ai produttori di garantire la disponibilità di pezzi di ricambio, manuali tecnici e servizi di assistenza per diversi anni dopo la vendita di un prodotto, anche oltre il periodo di garanzia legale. L’obiettivo è chiaro: rendere la riparazione un’opzione semplice e accessibile, in modo da contrastare l’obsolescenza programmata.
Un contributo sempre più massiccio viene tuttavia dai negozi di riuso, che raccolgono, selezionano e rimettono in vendita elettrodomestici ancora perfettamente funzionanti, evitando che finiscano prematuramente tra i rifiuti elettronici.
L’impatto ambientale: numeri che fanno la differenza
Dietro a ogni piccolo elettrodomestico si nasconde un impatto ambientale significativo. Prendiamo l’esempio di un frullatore: la sua produzione può generare circa 25 kg di CO2 equivalenti, più le emissioni legate all’uso (ad esempio ~4 kg/anno) e quelle dello smaltimento a fine vita. In dieci anni, il bilancio complessivo può raggiungere i 65 kg di CO2.
Quando però lo stesso frullatore viene riutilizzato:
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Frullatore nuovo: ~65 kg CO2e
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Frullatore secondhand: ~40 kg CO2e (-35/40%)
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Frullatore al terzo proprietario: ~20-25 kg CO2e (-60/65%)
Con un solo passaggio in più, si evitano emissioni pari a quelle generate da un’auto in circa 150 km di viaggio. Ma c’è di più: prolungare la vita utile di un apparecchio significa anche evitare l’estrazione di materie prime e ridurre i rifiuti elettronici, spesso contenenti sostanze pericolose e difficili da trattare.
Ad esempio, apparecchi progettati secondo principi ecodesign possono estendere la vita utile anche di 5-7 anni rispetto alla media: la manutenzione e la riparazione diventano un’attività strategica per contenere l’impronta ecologica. E se si considera l’intero ciclo di vita, l’adozione di modelli circolari nel settore potrebbe ridurre le emissioni di CO2 del 30-40% grazie a processi più efficienti e durature soluzioni d’uso.
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I vantaggi economici: risparmio, valore e innovazione
Sul piano economico, il mercato degli elettrodomestici usati o ricondizionati è una leva potente. In Italia, il settore dell’usato contribuisce a generare un flusso economico importante, trattenendo valore sul territorio, creando occupazione e riducendo la dipendenza dalle importazioni.
Per i consumatori, i benefici sono immediati: il costo di un apparecchio di questo genere è mediamente del 30-60% in meno rispetto al nuovo, offrendo però prestazioni equivalenti grazie ai controlli di qualità. Inoltre, l’acquisto di un elettrodomestico usato permette di sostenere un’economia legata a negozi, centri di riparazione, logistica.
Emergono quindi nuovi modelli di business circolari, tra cui quello dei negozi dell’usato in conto terzi, per mezzo dei quali il privato resta proprietario dell’oggetto fino alla vendita. Il negozio si occupa di esporre, promuovere e vendere il prodotto per suo conto, a fronte di una percentuale sul ricavato finale per il servizio, garantendo quindi qualità, tracciabilità e vantaggi sia per chi vende sia per chi acquista.
Tutto questo rende tale approccio non solo una questione di prezzo, ma una scelta strategica a vantaggio dell’intera filiera. Inoltre, sono evidenti anche i benefici per le aziende come l’accesso a incentivi sulla sostenibilità, la riduzione dei costi e la proposta al cliente di servizi continuativi che lo fidelizzino, come il refurbished.
Il conto terzi resta oggi uno dei modelli più efficaci e trasparenti per gestire la compravendita di elettrodomestici usati. A differenza di altre soluzioni tra privati, questa formula offre sicurezza, garanzie e professionalità, elementi essenziali quando si tratta di prodotti tecnici.
Sostenibilità sociale: lavoro, competenze e comunità
La dimensione sociale del riuso tecnologico è a volte sottovalutata, ma è fondamentale. I centri di assistenza, i laboratori di ricondizionamento, i tecnici specializzati: tutte figure che riemergono in un contesto dove l’obsolescenza non è più la regola. Promuovere la riparazione e il riutilizzo significa valorizzare il lavoro qualificato, distribuire opportunità nei territori e contrastare la cultura dell’usa e getta.
Inoltre, l’acquisto di un elettrodomestico usato rende la tecnologia più accessibile: famiglie e consumatori con budget ridotto possono accedere a prodotti performanti senza rinunciare alla qualità.
Come scegliere, utilizzare e mantenere un elettrodomestico usato nel tempo
Acquistare un elettrodomestico usato è un gesto intelligente e sostenibile, ma richiede un minimo di attenzione per garantire affidabilità e durata nel tempo. Il primo passo è la scelta: un prodotto di seconda mano non è necessariamente vecchio, ma deve essere controllato e garantito da un negozio specializzato.
Quando possibile, privilegia modelli recenti e a basso consumo energetico: anche tra gli usati esistono differenze notevoli di efficienza. Un elettrodomestico di classe energetica A o superiore consuma meno elettricità e incide meno sull’ambiente. Valuta inoltre la riparabilità: i modelli modulari, progettati con componenti facilmente sostituibili, sono quelli che assicurano una vita utile più lunga e minori costi di manutenzione.
La cura quotidiana fa il resto. Per esempio, pulire regolarmente i filtri di lavatrici e lavastoviglie evita accumuli di calcare e migliora le prestazioni. Sbrinare periodicamente il frigorifero riduce il consumo energetico fino al 30%, mentre eliminare residui di cibo o grasso da forni e piani cottura previene usura e cattivi odori. Anche i piccoli gesti contano: scollegare gli apparecchi quando non sono in uso o evitare sovraccarichi di corrente contribuisce a farli durare più a lungo.
Un uso consapevole, unito a una manutenzione costante, può raddoppiare la vita media di un elettrodomestico, ritardando la necessità di produrne di nuovi e riducendo l’impatto ambientale. Ogni anno di utilizzo in più è un risparmio concreto di risorse, energia e denaro, e un passo in avanti verso un modello di consumo più responsabile.
Riutilizzare è accendere un futuro migliore
Scegliere un elettrodomestico usato non significa fare un passo indietro, ma assumere un impegno concreto verso un futuro più sostenibile. È un modo per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare risorse economiche e sostenere un’economia più umana, basata sulla competenza, sul lavoro e sulla responsabilità.
Ogni dispositivo che torna a funzionare è uno scarto in meno, un’energia risparmiata e un segnale di cambiamento posato verso il futuro. Con Leotron e i punti vendita del suo network franchising, ogni elettrodomestico secondhand è una scelta che illumina la casa e il pianeta.
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