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Cina, l’usato cresce ancora

Venerdì 31 Maggio 2024

Redazionale

Un rapporto pubblicato dall’Università di Tsinghua ha rivelato che il mercato cinese dell’usato è passato dai 300 miliardi di yuan del 2015 a 1 trilione di yuan (138 miliardi di dollari) nel 2020; la previsione è che superi i 3 trilioni di yuan entro pochi anni.

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In questo enorme volume d’affari, l’ecommerce dell’usato ha una quota inferiore al 50% (480,2 miliardi di yuan nel 2022, con una base di utenti di 263 milioni di persone). Per aumentare il loro share di mercato le piattaforme più famose, come Kuaishou e Douyin, hanno iniziato a pubblicizzare i prodotti usati in live streaming e a sponsorizzare iniziative sportive; nell’edizione 2023 delle Universiadi, importantissima manifestazione sportiva giovanile, molti atleti ostentavano borse rosse contenenti telefoni di seconda mano forniti gratuitamente dalla piattaforma di commercio online Zhuanzhuan.

L’ecommerce cinese dell’usato cresce a buon ritmo (+20% nel 2022), ma l’offline cresce di più. Ad aprire grandi magazzini offline dell’usato sono spesso le stesse piattaforme, che si sono rese conto del grande potenziale del “toccato e piaciuto”. Ad esempio Taobao, la piattaforma di Alibaba, ha lanciato la catena di negozi Xianyu, che di recente ha aperto un grande spazio espositivo ad Hangzou. Xianyu espone oggetti di clienti venditori, adottando una formula non troppo dissimile dall’usato conto terzi italiano e francese (vedere il nostro articolo: Alibaba vira verso l’usato conto terzi offline). Il quotidiano cinese People riferisce che nella municipalità di Chongqing, nel sud-ovest della Cina, i mercati offline dell'usato hanno guadagnato popolarità sui social media, attirando molti turisti che visitano specificamente la città per cercare abiti e accessori vintage.




E anche nel caso cinese, a quanto pare, a trainare questo trend di consumo sono i più giovani. I dati forniti dalle piattaforme online rivelano che il segmento di età più attivo nella compravendita di di usato è quello tra i 18 e i 34 anni. “I giovani di oggi” commenta People “danno priorità al consumo pratico, valutando i beni in base alla loro utilità piuttosto che al loro prezzo o al loro status symbol”.

Lo scorso maggio un altro quotidiano cinese, il China Daily, ha pubblicato un reportage focalizzato proprio sulla partecipazione dei giovani cinesi all’economia della seconda mano. Nel reportage, intitolato “Quando la seconda mano è la prima opzione” leggiamo che: “un numero crescente di giovani e studenti universitari acquistano, e addirittura vendono, beni usati. Una tendenza che allunga il ciclo dei vita dei prodotti riflettendo allo stesso tempo un comportamento di consumo in evoluzione. A essere privilegiati sono articoli di alta qualità ma dal prezzo conveniente”. "Se la qualità è la stessa di un oggetto nuovo ma il prezzo è minore” ha dichiarato un ragazzo di nome Both Feng “allora perché non scegliere un oggetto di seconda mano? (...) nei mercatini della seconda mano, tra l’altro, gli appassionati possono incontrare un gran numero di persone che hanno gli stessi hobby e gli stessi interessi, e può essere un modo per sviluppare il proprio circuito sociale”.

 

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Nuovo negozio dell’usato a Zengdou. Fonte: People.cn

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Mercato delle pulci in una scuola elementare di Zhejiang. Fonte: China Daily

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