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3 anni di Portavoce del Second-Hand: parla Giuliani

Venerdì 07 Febbraio 2025

Lo scorso 30 gennaio Alessandro Giuliani, patron di Leotron, ha concluso il suo mandato di Portavoce Nazionale di Rete ONU, la Rete Nazionale degli Operatori dell’Usato. L’associazione rappresenta 9 diversi comparti dell’usato: i mercati storici, gli organizzatori di mercati, i negozi second-hand, i negozi conto terzi dell’usato, le cooperative, gli enti di solidarietà, gli operatori specializzati in tessile e gli operatori specializzati in apparecchiature elettriche ed elettroniche. Gli addetti affiliati a Rete ONU sono circa 13.000, aderiscono per mezzo delle 40 organizzazioni associate e costituiscono l’unico segmento rappresentato di un universo che si aggira sui 100.000 addetti.

intervista-giuliani 

Alessandro, qual è il tuo bilancio di questi 3 anni di portavoce nazionale del settore dell’usato?

AG: Bilancio assolutamente positivo, sia per i risultati raggiunti dal settore che come esperienza personale. Sono stato nominato Portavoce all’inizio del 2022, ma la mia esperienza nell’associazione inizia nell’ormai lontano 2011, ossia dalla fondazione, quando ho acquisito il ruolo di Direttore del Comitato Tecnico-Legale; nel 2019 sono stato nominato Vicepresidente e Rappresentante del comparto dei Negozi dell’Usato Conto Terzi; e poi, 3 anni fa, dopo essere stato riconfermato rappresentante di comparto mi è stata conferita la responsabilità di essere Portavoce. Non è stato un lavoro semplice, perché ho dovuto parlare a nome di tutto il settore dell’usato italiano, e non solo del comparto dei Negozi dell’Usato Conto Terzi. Ovviamente, dopo tanti anni nel Direttivo di Rete ONU, ero già abituato a mediare con gli altri comparti: ma una cosa è mediare a partire dalla propria identità e punto di vista, altra cosa è dover incarnare ed assorbire anche l’identità e il punto di vista dell’altro. In questi anni, di fronte ai giornalisti e alle televisioni, così come di fronte alla politica, non ho difeso solo gli interessi dei negozi conto terzi ma anche quelli degli ambulanti, delle cooperative, dei selezionatori di abiti usati e di tutti gli altri comparti. Uscire dalla zona comfort è stato interessante ed arricchente, sia a livello umano che professionale.

Quali sono stati, concretamente, i risultati del tuo lavoro di portavoce?

AG: Visibilità e riconoscimento per gli operatori dell’usato, innanzitutto. Nei 3 anni da Portavoce ho procurato all’associazione più di 100 apparizioni sui media, senza contare la viralizzazione su blog e reti sociali. Le pubblicazioni sono apparse su canali generalisti, soprattutto TV e agenzie di stampa nazionali, e su canali specializzati, ovvero nelle agenzie stampa e nei media di riferimento del settore ambientale e del settore sociale. Intervenire direttamente nel processo normativo nazionale invece non è stato semplice: quando ho iniziato il mandato la XVIII° legislatura era al termine, avevamo 4 proposte di legge incardinate per riordinare il settore dell’usato ed eravamo in shock perché, a causa dell’instabilità politica, non c’era modo di far avanzare gli iter. All’inizio del 2023, con la nuova legislatura, abbiamo deciso di concentrarci sul rafforzamento della nostra posizione. A febbraio 2023 abbiamo aperto un tavolo tecnico con ISPRA, che è il braccio di analisi e studio del Ministero dell’Ambiente (MASE, ndr), e dopo mesi di duro lavoro siamo riusciti a dimostrare che il settore dell’usato conto terzi riutilizza, da solo, più di 230.000 tonnellate di beni usati ogni anno; siamo partiti dal conto terzi non per privilegiarlo rispetto agli altri comparti ma perché si tratta dell’unico segmento del settore dotato di transazioni tracciate e software gestionali; è stato quindi più facile oggettivizzare l’esistenza del flusso. Il dato delle 230.000 tonnellate è stato ufficializzato da ISPRA e portato all’Unione Europea. Ora sarà molto più difficile, per i decisori nazionali e locali, mettere centri di riuso e feste del baratto al di sopra dell’economia reale del riutilizzo; per una serie di ragioni i centri di riuso e le feste del baratto sono più “simpatici” ai politici, ma ora abbiamo un dato duro che non può più essere eluso ed ignorato. Nel 2024, dopo aver pubblicato il Rapporto Nazionale sul Riutilizzo, siamo riusciti ad avviare con ISPRA un tavolo tecnico mirato alla quantificazione, molto più complessa, del settore degli ambulanti.




E in quanto a iter normativi?

AG: Ci siamo concentrati sui percorsi ministeriali, cercando di puntare sul tecnico laddove i referenti politici si mostravano inerti. Abbiamo influito positivamente sulla Strategia dell’Economia Circolare del MASE, pubblicata nel 2022, che seppur inadeguata in alcuni aspetti centrali, afferma il concetto che i cosiddetti centri per il riutilizzo debbano lavorare in ottica di filiera, ossia integrati nel settore dell’usato. Il nostro tocco è stato decisivo anche per il decreto ministeriale che pone le regole sulla Preparazione per il Riutilizzo, uscito nel 2023, che grazie all’intervento di Rete ONU introduce procedure che sono tecnicamente fattibili; nelle bozze originarie si potevano preparare per il riutilizzo solo beni rotti, e l’enorme volume dei beni in buono stato conferiti tra i rifiuti sarebbe rimasto senza una procedura, ossia senza la possibilità di tornare in circolazione; grazie alle nostre segnalazioni questo assurdo è stato eliminato, e in Italia è possibile, dopo dovuta selezione, reimmettere in circolazione i beni usati conferiti tra i rifiuti; gli effetti di questo nostro intervento avranno per il settore conseguenze importantissime. Stiamo poi incidendo in modo importante sull’elaborazione del decreto sulla Responsabilità Estesa del Produttore del Tessile, la cui uscita è imminente, e che nell’ultima bozza sottoposta agli stakeholder include un intero articolo dedicato alla seconda mano; senza l’intervento di Rete ONU, il rischio era che il settore dell’usato fosse escluso tout-court dalle politiche ambientali sul riuso di abiti e prodotti tessili post-consumo.

Ora ti occuperai di Responsabilità Estesa del Produttore dei Mobili…

AG: Conformemente agli orientamenti di legge europei e nazionali, dopo l’EPR del Tessile arriva quello dei Mobili. Un’importantissima partita che l’assemblea di Rete ONU ha scelto di affidarmi nominandomi Responsabile del Comitato sull’EPR dei Mobili. Un percorso di servizio che porterò avanti lontano dai riflettori, rimboccandomi le maniche, ponendo come sempre la mia professionalità ed esperienza a servizio di tutti gli operatori del settore.

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